al termine incontro con gli operai della INNSE, interviene via skype Silvia Luzi
ingresso € 0,50 + sottoscrizione libera a favore degli operai della INNSE ancora in lotta per difendere i propri diritti e il proprio lavoro
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● DELL’ARTE DELLA GUERRA ●
un film di Luca Bellino e Silvia Luzi con gli operai della INNSE
soggetto: Luca Bellino e Silvia Luzi ● Fotografia: Luca Bellino, Giorgio Carella, Vania Tegamellli
Montaggio: Luca Bellino ● Musica: Nicolò Mulas, Gianmaria Testa
produzione: Kino Produzioni, Indieair Films, TFilm ● distribuzione: Lab 80 film ● Italia, 2012 ● 84 minuti
v.o. italiano
VII IFF Roma: Premio biblioteche di Roma, Miglior documentario di narrazione ● Docucity 2013: Premio del pubblico e menzione speciale della giuria ● Mediterranean Film Festival 2014: Grand Prix ● Napoli Film Festival: Premio Avanti!
➽ Milano, agosto 2009. Quattro operai salgono su un carroponte a venti metri di altezza, all’interno del capannone della Innse, la storica Innocenti di via Rubattino, l’ultima fabbrica ancora attiva all’interno del Comune di Milano. Vogliono fermare lo smantellamento dei macchinari e impedire la chiusura dello stabilimento. Il capannone viene circondato da centinaia di poliziotti e, in poche ore, arrivano sostenitori da tutta Italia. I quattro operai restano, per otto giorni e sette notti, a più di quaranta gradi, sospesi in uno spazio di pochissimi metri quadri. La stampa nazionale parla di lotta operaia, ma è qualcosa di diverso. C’è una strategia chiara. C’è un esercito organizzato. Ci sono regole precise. È una guerra con un paradigma applicabile a ogni forma di lotta.
➽ Volevamo costruire un saggio sulla lotta. Abbiamo creato un manuale in quattro mosse: individuare il nemico, formare un esercito, difendere il territorio, costruire una strategia. É un paradigma attuabile ad ogni forma di lotta: un saggio di politica e guerriglia. (Silvia Luzi e Luca Bellino)
➽ Dell’arte della guerra richiama Machiavelli e – sin dal font del titolo, che è quello della Innocenti – vuole essere un manuale di lotta nel territorio della fabbrica. Un luogo che sembra repellere il cinema italiano, l’esposizione universale, l’immaginario contemporaneo. Gli operai della INNSE sono le figure esemplificative e insieme gli estensori del testo: il film ricostruisce la loro storia, tramite la cronaca dei materiali d’archivio, e raccoglie le loro testimonianze. Ricordando agli occhi di chi guarda le fabbriche svuotate e alle orecchie di chi ascolta le loro voci che quello di lotta di classe non è un concetto estinto, ma è solo negato dall’ideologia del tardocapitalismo. Quattro atti (Individuare il nemico. Formare un esercito. Difendere il territorio. Costruire una strategia.) che affermano un modus operandi politico cosciente che umilia la dinamica pubblicitaria, la richiesta del caso umano che cerca l’eco dei media e ne viene sfruttato. Reclamando Marx e Sun Tzu, i quattro si scontrano con le immagini, con il miserere livido del paesaggio industriale, con le rovine delle fabbriche dismesse che sono i teatri abbandonati dei loro monologhi, le macerie di un mondo obliato. E vincono. (Giulio Sangiorgio – Film Tv)
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iposto unico € 0,50 + sottoscrizione a favore degli operai INNSE
tessera 6 ingressi € 24,00
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