Mercoledì 8 febbraio, dopo un lungo periodo di crisi interna alla Giunta del Sindaco leghista Rocchi, crisi dovuta a faide interne tra le varie destre e ultradestre per spartizioni di posti di potere, finalmente si è riunito il Consiglio Comunale.
Non che in questo periodo questi signori non abbiano operato contro i migranti (come sono soliti), contro i dipendenti comunali (anche qui si danno da fare non poco), contro tutti i cittadini con la chiusura ventilata di servizi comunali.
Insomma razzismo più attacco ai lavoratori e ai servizi pubblici in pieno stile neoliberista.
Perdi più c’è un Sindaco e una componente leghista di persone “esportate” da altri Comuni : burocrati non a conoscenza della realtà locale.
L’attacco viene portato a fondo in modo apparentemente sparso, ma in realtà con un disegno complessivo di spostamento a destra delle politiche locali forse per ben figurare alle elezioni Regionali venture col capo Salvini (che mirino a qualche posto ?).
Chiusura del Centro interculturale donne , della Scuola di italiano per migranti , ridimensionamento dell’informagiovani, trasferimenti di dipendenti comunali ecco un primo elenco delle malefatte della giunta Rocchi.
Secondo fonti sindacali, la scure leghista si starebbe per abbattere su un nido comunale situato in un a zona già carente di servizi pubblici, nido cui, guarda a caso, si rivolgo tanti migranti.
La risposta popolare non si è fatta però attendere.
Già la RSU dei dipendenti comunali si è messa in agitazione e i lavoratori si sono riuniti in Assemblea. I corsisti e i lavoratori della Scuola di italiano si sono anche loro mobilitati.
L’occasione di incontrarci tutti per una forte protesta è stata la seduta del Consiglio Comunale.
Per contrastare le previste proteste il Consiglio è stato convocato alle 15 ed è poi durato ininterrottamente per 13 ore.
Nonostante questo espediente alle ore 15 eravamo tantissimi nella sala del Consiglio e fuori da Villa Casati.
Una marea multiculturale che a Cologno non si era mai vista.
Siamo arrivati con cartelli colorati e con il bavaglio rosso sulla bocca per protestare contro l’arroganza della giunta, cartelli che l’autoritario presidente del consiglio comunale non ha permesso che fossero esposti nella sala del consiglio !
Abbiamo partecipato con tanta rabbia e voglia di lottare, dandoci il cambio con una “staffetta di lotta”
Non hanno voluto neppure ascoltare la voce dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori del comune che sono in stato di agitazione contro le decisione del sindaco Rocchi di riorganizzare i servizi comunali con cervellotici trasferimenti, accorpamenti di servizio incomprensibili (la pubblica istruzione sotto i servizi finanziari)
Non hanno voluto ascoltare ma in realtà la voce della protesta era ben udibile dal megafono dei lavoratori presenti nella piazza antistante.
Insomma, anche se hanno fatto orecchie da mercante, la lotta non termina qui.
Sinistra anticapitalista è e sarà presente ad ogni iniziativa che verrà presa per contrastare queste decisioni : non è che l’inizio, continuiamo la lotta, come diceva uno slogan del ’68 francese.
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