di Igor Zecchini

E niente. Proprio non ci riesce a stare zitto il sindaco di Milano. Dopo le dichiarazioni che abbiamo segnalato in un precedente articolo ieri (11 aprile) il nostro ha rincarato la dose. Nel suo videomessaggio quotidiano ha espresso la sua contrarietà alla proposta che sta circolando negli ambienti del PD di una Covidtax (una sorta di contributo di solidarietà preso sui redditi sopra gli 80.000 euro).

Non vogliamo entrare quì nel merito della proposta, molto lontana da una patrimoniale sui grandi redditi, ci interessa invece mettere in evidenza l’angolazione con cui Sala ha affrontato la questione.

Dice infatti Sala a proposito di questa proposta: “Nel PD si discute di una tassa sui redditi più alti. Chiedo di pensarci meglio: credo nel principio di progressività fiscale, ma non è il momento di creare differenze. Piuttosto chiamiamo alla generosità gli italiani che si stanno mostrando generosi.”

Già di primo acchito, per chi come noi si pone dalla parte degli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici e magari in questi giorni è pure senza reddito, queste affermazioni fanno venire il prurito alle mani.

Non sono il profitto, lo sfruttamento del lavoro, la speculazione, il furto e la corruzione a creare differenze sociali (e che differenze proprio a Milano). No, è l’idea (perché in realtà la covidtax non inciderebbe concretamente sulla ricchezza e quindi, anche realizzata, si tratterebbe solo di un’idea) che chi ha di più possa pagare di più.

Un disagio intollerabile per i riccchi di questa città a cui lui ha fatto ben più di un favore a partire da Expo. Peraltro Sala di amici ricchi ne ha. Pensate che è arrivato ad offrire al suo “amico e grande manager” Colao (già massimo dirigente di Vodafone e oggi messo a capo della commissione nazionale per la fase due dell’emergenze virus) la disponibilità a usare Milano come situazione dove esperimentare le proposte per uscire dall’emergenza. A noi tremano le vene ai polsi.

E’ probabile comunque che la proposta di Covidtax non troverà seguito, immediate e vastissime sono state le prese di posizione contrarie fuori e dentro la maggioranza governativa, ma crediamo occorra ragionare sulle conseguenze che il ragionamento del sindaco avrà sulla città.

E’ ovvio che il bilancio del comune sarà massacrato dalle conseguenze della emergenza virus. Il blocco della gran parte delle attività produttive, il blocco del turismo, il buco inevitabile dei bilanci delle partecipate (ATM, A2A, SEA,…), la diminuzione del numero di contravvenzioni stadali, il sicuro aumento del numero di chi non riuscirà a pagare le tasse sulla casa…

Se non si segue la strada di andare a prendere le risorse dove ci sono (le grandi immobiliari che hanno continuato a fare affari grazie alle politiche della giunta o i grandi gruppi della sanità privata che hanno accumulato ricchezze sulla nostra pelle per esempio) le strade saranno inevitabilmente due: un ulteriore drastico taglio ai servizi di competenza del comune e la svendita dei “gioielli” cioè delle partecipate, degli immobili e quant’altro.

Le affermazioni di Sala, ma più nel concreto tutte le scelte politiche attuate dalla sua giunta, vanno nella direzione di continuare il massacro sociale: altro che “prima le periferie!

Staremo a vedere, pronti a sviluppare il massimo della mobilitazione per difendere gli strati sociali deboli di questa città colpiti prima dalle politiche neoliberiste di Sala e dei suoi predecessori e dalle conseguenze sociali del emergenza virus poi.

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