Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dela Rete Antifascista Colognese:
Nonostante i tentativi di censura e di criminalizzazione dell’evento da parte dell’amministrazione Rocchi e Casa Pound (e non solo) quindi, il popolo antifascista ha risposto in massa, respingendo le narrazioni tossiche intorno al Giorno del Ricordo, ribadendo al volontà di ricercare una verità storica basata su indagini serie e documentate, che contestualizzino i fatti in cornici più ampie.
La serata ha segnato anche l’inizio di una proficua collaborazione con l’Osservatorio democratico sulle nuove destre e il Comitato Lombardo antifascista, che saremo ben lieti di continuare in futuro. Infine, siamo molto contenti di aver conosciuto di persona Claudia Cernigoi, ricercatrice instancabile e rigorosa.
Si tratta di un ottimo risultato, ma non basta. E’ chiaro che l’iniziativa ora dovrà tenersi a Cologno Monzese, nell’auditorium comunale regolarmente affittato e inizialmente concesso. Si tratta di un nostro diritto come cittadine e cittadini impegnate/i per la crescita culturale e democratica della nostra città, ma si tratta di un diritto inalienabile di tutte e tutti, il diritto di parola e di critica. Per troppo tempo questa amministrazione comunale ha confuso il governo con la monarchia assoluta. E’ ora di dire basta.
Invitiamo dunque chi ci ha seguito e sostenuto fin qui a restare sintonizzato sulle nostre frequenze: abbiamo intenzione di proporre nuove iniziative per il nostro territorio, con le maglie di una rete ormai allargata oltre i confini amministrativi di Cologno Monzese.
Rete antifascista Cologno
10 febbraio 2019
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