Di Loris Brioschi.
La salute non è tutto ma senza salute tutto è niente
(Arthur Schopenhauer)
Il Comitato
A seguito della criminale tragedia avvenuta all’interno della società Eureco il 4 novembre del 2010, un gruppo di cittadini, venuti a conoscenza nell’aprile 2011 delle gravi e preoccupanti situazioni dei lavoratori e famigliari delle vittime dell’incendio, si sono riuniti in un Comitato per essere d’aiuto e di supporto ai sopravvissuti, e fare in modo che non accadano più eventi simili.
In data 30 maggio del 2012 è stata formalizzata la costituzione del “Comitato a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco”.
In questi anni il comitato si è preoccupato di aiutare le persone coinvolte nella tragedia sia dal punto di vista psicologico, con attenzione alle pratiche mediche ed alle formalità burocratiche sanitarie, sia dal punto di vista economico, vista la perdita del lavoro da parte di tutti i sopravvissuti e nonostante pesanti difficoltà si è riusciti a trovare un impiego per un paio di lavoratori.
Per aiutare le altre persone ha organizzato eventi, incontri e occasioni ludiche per riuscire a raccogliere anche pochi fondi, ma importanti per il sostentamento di queste famiglie.
Si è impegnato in tutte le attività ed iniziative inerenti agli aspetti giudiziari: contatti e comunicazioni con gli avvocati di ognuno, presenziare alle udienze giudiziarie e fornire tutte le comunicazioni relative.
Ha organizzato assemblee pubbliche di discussione sulle tematiche della sicurezza nei posti di lavoro e sul territorio.
Ha dovuto inoltre gestire situazioni particolarmente critiche e delicate per due famiglie che hanno subito procedure di sfratto per inadempienza economica (a seguito della mancanza di lavoro): operando in collaborazione con le Istituzioni locali, si è raggiunto l’obiettivo di farle accedere a due soluzioni abitative dignitose.
Costante è il rapporto con tutti loro al fine di dare la consapevolezza della vicinanza di una città sensibile al loro disagio e al ricordo di una tragedia che non deve più ripetersi.
Ma ancora oggi, a 6 anni di distanza da quell’incendio catastrofico e dopo la sentenza della Cassazione che conferma la condanna dell’imprenditore a 5 anni di reclusione ed ad un congruo risarcimento alle parti civili, parte delle vittime non ha ricevuto ancora i rimborsi stabiliti.
Altre iniziative sono state svolte sulla pubblicizzazione della vicenda Eureco. E’ stato realizzato il documentario “Uomini da bruciare” di Giuliano Bugani e Salvo Lucchese prodotto e cofinanziato dal Comitato di sostegno dei famigliari delle vittime e dei lavoratori Eureco, dall’Associazione Italiana Esposti Amianto e da Medicina Democratica Nord Milano, insieme ai cittadini, le associazioni e le forze politiche di Paderno Dugnano più attente ai problemi del lavoro.
Un’opera in memoria di ciò che è successo ma soprattutto di denuncia contro l’insufficiente attenzione ai problemi della sicurezza sul lavoro e contro l’insufficiente attenzione delle istituzioni per le vittime innocenti.
Nel 2016 la vicenda Eureco è stata inserita anche nel documentario “I Vajont” di Maura Crudeli e Lucia Vastano :“Il Vajont è come un fiume dentro il quale ci finiscono tutti i torrenti che raccontano la storia di cosa sia capace l’uomo per profitto, avidità, potere e indifferenza. Nei Vajont ci si inciampa sempre e ovunque dal Nord al Sud, passando da Broni, Viareggio, Genova, Paderno Dugnano,L’Aquila fino all’India. La stessa incredibile storia raccontata dalla voce di chi deve lottare per i propri diritti e per chi quei diritti li ha persi per sempre”
I problemi dei lavoratori
In nome del massimo profitto si continua a condannare a morte gli esseri umani e distruggere la natura e quando un industriale viene condannato come alla Thyssen Krupp subito scatta la solidarietà padronale con gli assassini, come è successo al convegno della Confindustria a Bergamo quando gli assassini condannati per la morte di 7 operai bruciati vivi furono accolti dagli applausi dei padroni.
Da anni diverse famiglie degli operai morti, i feriti e i lavoratori, sia immigrati che italiani non hanno nessun sostentamento. Infatti risarcimenti sono stati pagati solo alle famiglie di due lavoratori deceduti perché dipendenti diretti della società Eureco, mentre ai lavoratori dipendenti dalla Cooperativa TNL nulla è stato risarcito.
Dopo il danno hanno dovuto subire la beffa. Licenziati dopo l’incendio, hanno perso il posto di lavoro rimanendo senza nessun ammortizzatore sociale, abbandonati dalle istituzioni, dal sindaco e anche dai sindacati. Sostenuti solo dalla solidarietà operaia, da lavoratori e cittadini insieme ad alcune Associazioni e Comitati che si sono costituiti in “Comitato a Sostegno dei Lavoratori Eureco”
Perché la morte sul lavoro e di lavoro non è mai una fatalità e bisogna dire basta con le stragi di lavoratori. La giustizia deve essere fatta per le vittime di queste stragi e per tutte le vittime del profitto.
La “vecchia… nuova” società
Si è appreso dal Comune di Paderno Dugnano, che “La Città Metropolitana ha comunicato formalmente il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale all’impresa Tecnologia & Ambiente per la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti speciali presso l’insediamento ex Eureco in via Mazzini”
Nata nel giugno del 2012 con capitale sociale di 10.000 euro, la società Tecnologia & Ambiente ha rilevato
l’Eureco un mese dopo nel luglio del 2012. Non risultano precedenti attività nel settore dei rifiuti pericolosi.
La parte tecnico-burocratica della Città Metropolitana, la Commissione Servizi, non ha preso in considerazione la scelta contraria del Consiglio Comunale di Paderno Dugnano e neppure quella del Consiglio stesso della Città Metropolitana.
Non è possibile lasciare spazio ad aziende di questo tipo a Paderno Dugnano dopo un simile precedente poiché su questa città non pesano solo le morti di 4 operai
Il comune di Paderno Dugnano costituitosi parte civile durante il processo contro l’Eureco, ha l’obbligo morale nei confronti delle vittime di riaffermare con forza quest’opposizione e di far di tutto per impedire che si creino nuove situazioni potenzialmente pericolose.
Il “Comitato a sostegno ai familiari delle vittime ed ai lavoratori Eureco” ha espresso contrarietà a questo nuovo insediamento, perché la strage accaduta nel 2010 non abbia a ripetersi, chiedendo il sostegno di tutti i cittadini, le forze politiche , le associazioni presenti sul territorio.
Le ultime iniziative
Nel 2016 il “Comitato Eureco” ha formalizzato una lettera aperta alle istituzioni dove non ritiene affatto chiuso il contrasto a questo impianto. E’ iniziata una raccolta di firme sulla petizione. Continua a sostenere che il diritto alla salute e alla sicurezza da parte dei cittadini supera gli altri diritti e che questo obiettivo possa essere raggiunto solo con il contributo di tutti.
…“Siamo venuti a conoscenza che la società Tecnologia e Ambiente intende riprendere nella stessa area, le stesse attività di trattamento di rifiuti pericolosi.
Ribadiamo come cittadini, la nostra contrarietà a questa riapertura e richiediamo una moratoria delle autorizzazioni rilasciate ricordando i molti problemi ambientali che il territorio di Paderno Dugnano, da tempo ha subito.
Chiediamo agli amministratori competenti la revisione della localizzazione dell’impianto, controlli sull’affidabilità di questa società e che per questo tipo di attività sia prevista come procedura autorizzativa la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) anziché la sola la AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che prevede approfondimenti maggiori dal punto di vista ambientale.
Riteniamo che debbano essere praticate tutte le strade per impedire che avvengano in futuro nuove morti sul lavoro e nuovi inquinamenti nel territorio, ritenendo che il diritto alla salute pubblica debba essere prevalente sugli altri.
A settembre e è svolto, l’incontro richiesto dal Comitato a sostegno dei familiari e delle vittime Eureco con i tecnici di Città Metropolitana guidati dalla dott.ssa Pinoschi, responsabile del Settore rifiuti, bonifiche e autorizzazioni integrate ambientali sul caso Eureco.
La discussione si è sviluppata attorno ai temi noti di questa vicenda: la pericolosità della localizzazione
dell’impianto tra la superstrada Milano Meda e il canale Villoresi, il fatto di una “certa continuità” con la gestione precedente che aveva portato alla morte di quattro lavoratori nel 2010, l’affidabilità tecnica della nuova azienda, ed i problemi all’ambiente e alla salute dei cittadini di Paderno Dugnano.
Si è ribadito i problemi relativi alle attività di miscelazione dei prodotti pericolosi ed eventuali estensioni negli anni delle tipologie di prodotti trattati (codici CED). Un argomento particolare è stato quello del coordinamento dei controlli sull’attività del trattamento rifiuti da parte di Arpa, Città Metropolitana ed Ente locale, in modo da ottenere maggiore efficacia e maggior sicurezza per i cittadini.
Il sindaco di Paderno Dugnano ha confermato la volontà di ricorrere al TAR contro l’autorizzazione AIA rilasciata dalla Città Metropolitana, la stessa intenzione ha confermato Medicina Democratica ritenendo che ci siano i presupposti tecnici del ricorso alla giustizia amministrativa.
A luglio dopo un presidio in via Vivaio, davanti alla sede della Città Metropolitana, e a ottobre sono stati fatti incontri con Sala Sindaco della Città Metropolitana sulla situazione Eureco. Mentre In Regione è stata approvato un Odg presentato dal M5S per maggiori controlli e per sostenere i lavoratori in stato di disagio.
Sono passati sei anni, ma non bisogna dimenticare quanto è successo all’Eureco, anche dopo tanto tempo abbiamo bisogno di non scordare questi morti, di far sentire vicina la comunità, la città. Non avere memoria dei fatti , sarebbe come uccidere i lavoratori di nuovo.
Il 4 novembre per Paderno non è più solo una ricorrenza nazionale. Da sei anni è il giorno del dolore, il giorno della tragedia senza giustificazioni. Nel 2010 una colonna di fumo e fiamme divorò il piazzale dell’azienda di stoccaggio rifiuti Eureco di via Mazzini, uccidendo quattro lavoratori. Una “Thissen Krupp lombarda”
Come ogni anno dal 2011, nell’anniversario della strage, una delegazione del “Comitato Eureco”, di rappresentanti del Comune di Paderno Dugnano, di forze politiche e di cittadini, hanno portato dei fiori e fatto un minuto di silenzio, presso il Parco della Pace a Palazzolo Milanese, dove ci sono gli alberi piantati a ricordo delle vite spezzate con le targhe dei nomi dei lavoratori morti.
Sono attualmente in itinere ricorsi al TAR da parte del Comune di Paderno Dugnano e di Medicina Democratica perché si riconosca la non idoneità dell’area contigua alla Milano Meda e al Villoresi, per impianti di trattamento di rifiuti pericolosi.
Da ultimo stata organizzata un’assemblea pubblica “No all’Eureco 2” per fare il punto della situazione e in dicembre una cena di sottoscrizione per i lavoratori ex Eureco ancora in stato di disagio.
Come Sinistra Anticapitalista partecipiamo attivamente ai lavori del Comitato Eureco, non solo in difesa dei diritti dei lavoratori, ma per riaffermare una pratica di lotta al profitto criminale del padronato con l’obiettivo di una modifica della società in senso “ecosocialista”
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