A pochi giorni dall’approvazione del cosiddetto decreto Salvini, puntuale come la morte, è cominciato l’attacco ai quartieri popolari di Milano. Questa mattina (13 dicembre) è scattato un blitz dei carabinieri contro il Comitato Abitanti Giambellino e Lorenteggio. E’ stato sgomberata la “Base di solidarietà popolare” di via Manzano e otto appartamenti Aler occupati, arrestati/e nove compagni/e i cui nomi, in barba a qualsiasi legge sulla riservatezza, sono stati urlati a tutto tondo dalle pagine dei quotidiani. Per il “capo” l’aggravante di essersi da poco laureato in filosofia con 110 e lode. Settantacinque sono complessivamente gli/le indagati/e per capi di imputazione gravissimi. e infamanti.
Colpa del comitato è quella di favorire l’occupazione di appartamenti pubblici da parte di famiglie senza casa e impossibilitate di poter pagare un affitto ai prezzi del mercato milanese. Alloggi non assegnati ad altri e tenuti vuoti per anni e anni. Nessuna sottrazione di risorse ad “altri che ne hanno diritto” ma bensì alla incuria, all’abbandono, allo spreco di risorse e al racket che proprio sugli alloggi pubblici vuoti e sfitti fa profitto.
Contemporaneamente, nella assenza di una presa di posizione dell’amministrazione comunale (che dubitiamo possa essere a favore del comitato abitanti), tutte le autorità a vario titolo, dal ministro dell’interno Salvini al solito De Corato, hanno annunciato una offensiva su larga scala che deve toccare altre realtà della città: da via Gola a San Siro e al Gallaratese. Tutti i quartieri popolari di Milano sono sotto attacco: cominciamo a difendere i compagni e le compagne del Giambellino per fermare questa offensiva reazionaria e mortifera.
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