Sinistra anticapitalista esprime la propria solidarietà al giornalista Enrico Nascimbeni, che ha subito, lo scorso martedì, un’aggressione fascista davanti alla sua abitazione a Milano.
Enrico Nascimbeni dirige la rivista online di Sanam, comunità fondata nel 1981 da Mauro Rostagno, che si definisce “una delle maggiori realtà italiane che si occupano di tematiche legate al disagio e alla dipendenza”.
Il giornalista è inoltre un’attivista dell’associazione “I Sentinelli di Milano“, che si batte sulle tematiche dell’antirazzismo, dell’accoglienza ai migranti e nella lotta contro le discriminazioni.
Un’aggressione fascista
La matrice politica dell’aggressione è ben chiarita dal racconto della vittima, scritto su Facebook: “In breve uno dei due fascisti che mi hanno aggredito sulla porta di casa mi ha tirato una coltellata al viso che per reazione istintiva ho parato con un braccio che ovviamente ha un taglio non grave. Non grave davvero. Se ne sono scappati via dicendomi “sporco comunista di merda”.
Questo grave fatto accade, non casualmente, mentre è in carica un governo profondamente reazionario, in cui lo sceriffo xenofobo Salvini la fa da padrone, avvelenando il comune senso politico, umano e civile di larghi settori di massa.
Un governo di destra che, dietro alla facciata populista, punta alla destrutturazione e divisione della classe operaia, costruendo dei falsi capri espiatori come responsabili della crisi, indicandoli nei settori sociali più deboli, i migranti in primo luogo e più in generale negli emarginati.
Estrema destra e apparati repressivi
In un simile contesto, le organizzazioni e i gruppi di estrema destra rialzano la testa.
Allo stesso tempo, gli apparati repressivi dello Stato consolidano e approfondiscono la loro funzione, com’è avvenuto ieri a Milano con lo sgombero del centro sociale “Lambretta”, o a Roma, con “l’avviso orale” emanato dal questore contro tre donne della Garbatella che hanno partecipato lo scorso 20 maggio a una contestazione contro un banchetto di CasaPound.
È sempre più urgente, dunque, riprendere la battaglia antifascista e ampliare e coordinare le mobilitazioni contro il razzismo e contro le politiche repressive e omicide nei confronti dei migranti.
Fermiamo questo governo reazionario!
È anche indispensabile la costruzione di una forte opposizione sociale e politica, senza se e senza ma, a Salvini e Di Maio, senza incertezze o presunte furbizie tattiche: è una questione dirimente e storica. Questo governo può fare danni enormi e duraturi.
Senza un movimento collettivo che ricomponga la solidarietà di classe e che costruisca l’unità dei lavoratori autoctoni e di quelli migranti, è fortissimo il rischio che la società tutta precipiti sempre di più nella barbarie della Lega e degli altri movimenti nazionalisti e xenofobi, in Italia e in Europa.
Ora e sempre resistenza!
(m.p.)
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