di Loris Brioschi.
Quali azioni dobbiamo fare in modo che un sindacato di classe del ventunesimo secolo diventi una realtà?. Non basta che la volontà di costruirlo nasca nelle scelte dei dirigenti sindacali, ma daidiversi luoghi di lavoro, dai mondi del precariato e della immigrazione, da quello dei pensionati, deve venire l’impulso a imboccare questa strada.
Per praticare il sindacalismo di classe oggi bisogna andare totalmente controcorrente, rispetto al
sistema di potere dove prevale il modello del sindacato di mercato (dei servizi), che accetta tutte le
compatibilità e quando non sceglie la complicità, al massimo pratica la riduzione del danno. Ma la
costruzione di un sindacato di classe va anche in altra direzione rispetto alla tradizione del sindacalismo di base, cioè alla contestazione a macchia di leopardo delle scelte negative del
sindacalismo complice. Tale costruzione si propone un obiettivo ben più ambizioso: fornire al
mondo del lavoro uno strumento per provare a ribaltare i rapporti di forza, per migliorare i diritti e
le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Il sindacato di classe diventa quindi lo strumento per diffondere, organizzare e unire le lotte. Da
quelle dei migranti super sfruttati nella logistica e schiavizzati dai caporali nei campi, agli operai
delle fabbriche e dei servizi che rifiutano accordi e contratti dove si impongono il taglio dei salari e
la flessibilità selvaggia, ai lavoratori pubblici che si battono contro la distruzione dello stato sociale.
Il sindacato di classe non è solo provare ad unire le lotte, ma è anche l’individuazione degli
avversari di quelle lotte. Sapere chi sono gli amici è necessario, ma conoscere i nemici lo è
altrettanto. Lavorare su questo, nella scelta internazionalista contro il capitalismo globalizzato ed i
suoi strumenti di potere, nella lotta per la difesa e l’applicazione della Costituzione la dove
sottolinea i diritti di chi lavora e di chi un lavoro non ce l’ha.
abbandonate dallo stato sociale e invase dalla speculazione edilizia e dalle povertà. Il sindacato di
classe deve agire contro lo sfruttamento sociale che si diffonde nel territorio. Qui ci sono le
contraddizioni più gravi in mezzo ai poveri. Non ci sono conflitti tra italiani e migranti nei luoghi di
lavoro, ma nelle città sì, segno che il risorgente razzismo su cui agisce la destra xenofoba e fascista
ha una specifica sorgente nel disagio sociale del territorio. Qui le lotte per la casa e per i servizi
pubblici incontrano molte difficolta, ma è indispensabile che nascano e rimangano in vita.
Abbiamo bisogno quindi di un sindacato militante con una passione, che ami gli sfruttati e gli
oppressi e odi chi li sfrutta ed opprime.
Per iniziare e sviluppare questo dibattito abbiamo organizzato per il prossimo 14 maggio, come
Potere al Popolo a Paderno Dugnano un incontro (vedi volantino) con l’obiettivo di partire dalle
situazioni di lotta e di diritti negati per proseguire con un confronto serrato con alcuni dei
componenti sindacali che sono interessati alla costruzione di un sindacato di classe.
E un piccolissimo inizio, ma da qualcosa bisogna pur iniziare.
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