Le politiche di austerità imposte dalla Troika Europea (Banca Centrale Europea, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale) stanno riducendo le spese per ogni sistema pubblico di protezione sociale: scuola, trasporti, pensioni, ammortizzatori sociali, sanità. In Italia, come negli altri paesi dell’Unione Europea, la sanità è nel mirino e il governo sta programmando di portare la spesa sanitaria dal 7% del PIL al 6,5% entro il 2018: una riorganizzazione che incide pesantemente sui diritti dei lavoratori della sanità e sul diritto alla cura per tutti/e.
Il 4 ed il 5 novembre I ministri della Salute dei sette paesi più industrializzati si riuniranno a Milano, presso il Museo della Scienza e della Tecnica, nel loro «G7» e hanno scelto tra i temi le «politiche sui farmaci». E’ una passerella che promette soltanto nuovi spazi di mercato per le multinazionali del farmaco, che già hanno ottenuto, recentemente, per i farmaci di nuovo impiego, ingenti somme sottratte al bilancio statale destinato alla Sanità.
I Ministri non diranno invece che i profitti connessi al mercato dei nuovi farmaci potranno costare cifre altissime, né che la quota di PIL devoluta in Italia alla Sanità è tra le più basse di Europa. Nemmeno si parlerà del diritto alla Salute, che è attualmente negato alle classi più deboli, disoccupati, anziani, e tutti coloro che non hanno un reddito sufficiente per garantirsi cure private. Si pretende ormai che le riduzioni degli organici connessi ai tagli al bilancio, la smobilitazione dei reparti e il diffondersi del precariato tra il personale sanitario siano recepiti come normali.
La riduzione dei posti letto, il ridimensionamenti dei piccoli ospedali, i tagli e gli accorpamenti di distretti, consultori, 118, l’esternalizzazione dei servizi (pulizie, servizi del territorio), accompagnati dall’aumento dei ticket, stanno spingendo sempre più verso il ricorso all’assistenza sanitaria integrativa e privata per chi se lo può permettere.
Durante la passerella del G7 si parlerà invece di Grandi Opere, come la «Città della salute» da collocare sull’ex area industriale Falck di Sesto San Giovanni, la cui progettazione è già un costo rilevante per la Regione Lombardia, e che è destinata a essere un’illusoria cattedrale di prestigio tecnologico.
Sinistra Anticapitalista appoggia l’iniziativa del «Comitato per la Salute senza padroni e confini», che ha organizzato un Convegno internazionale contro il G7 sulla salute e si rivolge agli utenti e agli operatori della Sanità, perché creare reali momenti vertenziali sulle esigenze connesse alla salute:
per abolire i tickets;
garantire Il controllo da parte di utenti ed operatori sulle liste di attesa;
opporsi alla riduzione e al sovraccarico degli organici;
opporsi ad iniziative fintamente innovative come la “delibera sulla cronicità” di Regione Lombardia che serve solo a sfruttare la condizione di cronicità e fragilità per convogliare ampie quote del bilancio al profitto privato.
Su queste tematiche sabato 4 novembre a partire dalla 10 di mattina terremo un presidio volantinaggio davanti all’ingresso principale dell’Ospedale di Garbagnate (Viale Forlanini 121).
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