di Sinistra Anticapitalista Cologno Monzese

Con il 70 % dei si al referendum le premesse non lasciavano presagire nulla di buono; ma lo scrutinio di martedi 22 settembre ha spiazzato tutti. L’attuale maggioranza, che a Cologno è priva di Forza Italia, si afferma direttamente al primo turno con il Sindaco uscente confermato con più del 58 % dei votanti.

Devastante il quadro politico che ne esce; una città che si è spostata nettamente a destra con un sindaco uscente confermato con il doppio dei voti rispetto alla precedente tornata elettorale dove aveva vinto di poco al ballottaggio (12 mila voti in questa consultazione, poco più di 6 mila 5 anni fa). L’astensione seppur alta (40 %) in calo di 10 punti rispetto alle precedenti amministrative.

La Lega primo partito, la lista del sindaco ad un soffio (sopra le 3 mila preferenze), Fratelli d’Italia cresce di 1700 voti diventando il quarto partito cittadino e annoverando tra le sue fila un ex consigliere di Casapound, e un candidato che era stato al centro di polemiche per i suoi richiami al fascista Almirante!.

Che su Cologno soffiasse una brutta aria, lo si sapeva da tempo, balzata agli onori delle cronache anche internazionali per uscite fasciste dei membri della giunta e del consiglio dalle mascherine con slogan fascisti, alle rievocazioni storiche di campi nazisti, con l’intitolazione di parchi a “ vittime delle foibe”. Ma la politica alla Lauro, e una abile comunicazione hanno convinto i colognesi che hanno guardato le decine di cantieri aperti nel periodo post Covid, alle numerose inaugurazioni, alle mascherine distribuite gratuitamente dal sindaco e dai suoi sodali al mercato. Come nella migliore tradizione italiota non si è visto il nulla nella gestione dei servizi sociali, alla distruzione dell’ufficio casa e ad una negazione della emergenza abitativa, grazie anche a meccanismi regionali che fanno magicamente “scomparire” le graduatorie per gli alloggi. La destra ha parlato alla pancia ed è stata ascoltata.

Pessimo il risultato degli altri candidati. Il centro sinistra, che aveva governato per decenni Cologno prima di venire travolto da inchieste giudiziarie e perdere il governo, si è fermato al primo turno con il 25%. L’eterogenea coalizione di “centro sinistra e liste civiche” che si presentava unita a differenza delle precedenti amministrative ha registrato un tonfo del Pd (passato dal 18.5 al 13 % diventando la terza forza cittadina); male le liste civiche, e gli altri alleati minori (radicali, renziani e una lista locale che di fatto è riconducibile a Sinistra Italiana). Gli altri due candidati (un’alleanza tra verdi e cinque stelle e un raggruppamento di centro destra in cui c’era forza italia) hanno risultati deludenti vedendo i cinque stelle dimezzare i propri consensi (ora sono al 4.3 %) e Forza Italia al 3 % aveva circa il 9 la volta scorsa.

Il risultato della lista Sinistra Alternativa, che abbiamo contribuito a far nascere, è in linea con altre esperienze analoghe presentatesi in Lombardia. Gilberto Garbelotto, il candidato sindaco militante di Sinistra Anticapitalista, e la lista hanno ottenuto l’1,09 % con più di 200 voti. Era la prima volta che la lista si presentava; nelle scorse amministrative Rifondazione correva sotto un altro simbolo all’interno del centro sinistra e Sinistra Anticapitalista non era presente.

La lista non è nata nel chiuso delle segreterie di partito, ma viene dalla fine dell’esperienza di Potere al Popolo (alle politiche aveva raccolto quasi 250 voti) passando per un collettivo locale. La partecipazione alle elezioni è stato un momento della nostra attività politica; non ha rappresentato né rappresenta la linea guida della nostra azione politica.

Continueremo la presenza nei movimenti e nelle vertenze che pur piccole ci sono a livello cittadino, continuando a parlare ai lavoratori alle lavoratrici, ai giovani, a tutti i colognesi e colognesi che vorranno ascoltare le nostre proposte alternative su casa, ambiente, sanità e scuola e che vogliano lottare insieme con noi.

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