Sabato 2 marzo si svolgerà a Milano una manifestazione nazionale antirazzista. Le premesse sono quelle di un grande appuntamento di massa: centinaia di associazioni vi hanno aderito così come le confederazioni sindacali, Arci, Anpi, Emergency e tante altre organizzazioni. La manifestazione ha però un difetto nel manico. L’appello su cui è stata convocata è roboante ma nello stesso tempo generico. Non un obiettivo concreto, ne una indicazione precisa su cui mobilitarsi. Un appello che abbraccia tutti e nello stesso tempo non da nessuna direzione di marcia.
Non è un caso che questo succeda. Il processo che ha originato questa manifestazione parte infatti dall’iniziativa di Pierfrancesco Maiorino, assessore piddino alle politiche sociali del comune di Milano. Il sindaco Sala ha largamente sponsorizzato la scadenza annunciando la sua partecipazione. Non solo, casualmente la manifestazione, dopo varie scadenze proposte, viene realizzata proprio il giorno prima delle primarie del partito che è responsabile di avere largamente anticipato le misure poi accentuate dal governo giallo verde.
Una scadenza contraddittoria quindi che comunque darà fiato alla grande sensibilità antirazzista che esiste nel nostro paese. Ci saremo quindi, senza aderire all’appello, per dare visibilità in quel corteo a quelli e quelle che stanno combattendo una battaglia radicale, che mettono al centro della loro azione la difesa intransigente dei diritti umani e sociali anche disubbidendo alle leggi razziste di questo come dei governi precedenti.
Ci saremo, assieme ad altre migliaia di persone, portando al collo i cartelli della Rete No Cpr per denunciare in modo chiaro chi si mette il distitivo della lotta al razzismo senza poi agire di conseguenza.
Pubblichiamo di seguito il comunicato della Rete No Cpr sulla manifestazione del 2 marzo:
NO CPR MAI PIU’ LAGER
Seminiamo Resistenza diffusa su proposte concrete!
Migliaia di cartelli gialli con il messaggio NO Cpr – no lager di Stato né a Milano né altrove né in Libia
Sabato 2 marzo vogliamo seminare Resistenza attraverso il nostro messaggio e una nostra presenza diffusa al corteo “People – prima le persone”.
Il giallo di migliaia di cartelli con il messaggio No CPR – no lager di Stato né a Milano né altrove né in Libia contraddistinguerà la nostra partecipazione che sarà capillare lungo tutto il percorso, partendo da via Palestro fino a piazza Duomo.
Abbiamo scelto di non dare l’adesione all’appello di convocazione dell’iniziativa del 2 marzo “People – prima le persone” perché riteniamo che siano troppe le ambiguità dei temi e delle soluzioni proposte e non siano presenti rivendicazioni e proposte concrete se non quelle di una presentazione di un “modello Milano città dell’accoglienza” che non corrisponde alla realtà dei fatti.
Allo stesso tempo, per la fiducia che nutriamo nell’autenticità delle persone che, spinte dall’esigenza di mobilitarsi per reclamare un Paese più solidale ed umano, parteciperanno all’evento, abbiamo scelto di essere presenti ma con le modalità più congeniali al nostro pensiero critico, e al solo scopo di portare in piazza i contenuti e le rivendicazioni già condivise da migliaia di persone lo scorso primo dicembre e lo scorso 16 febbraio, oltre che la nostra particolare idea di mobilitazione diffusa e quotidiana.
Cercateci dalle ore 12.30 in via Palestro per distribuire materiale informativo, seguendo il giallo dei nostri cartelli “No ai CPR No Lager di Stato Né a Milano né altrove né in Libia”; stampatene qualche copia e condividetela tra le persone, sui social, in qualsiasi modo riteniate più efficace.
No CPR – Mai più lager né a Milano, né in Italia né in Libia!
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