Il 26 maggio, oltre al voto per il rinnovo del parlamento Europeo milioni di elettori saranno chiamati alle urne anche per le elezioni amministrative in 3847 comuni, , 6 regioni, 5 capoluoghi di regione e 26 capoluoghi di provincia. La contemporaneità del voto non è ancora certa ma abbastanza probabile.
Le elezioni amministrative prossime finora non hanno avuto una grande attenzione da parte dei media, ma tuttavia, come sempre in Italia, rappresenteranno un test per le diverse forze politiche ed incideranno nelle dinamiche complessive del paese, tanto più che saranno collegate all’esito di quelle europee.
Dei 3847 comuni in ballo, sono 14 quelli che superano i centomila abitanti a partire da Firenze e Bari, ma anche Bergamo, Ferrara , Foggia, Forlì, Livorno, Modena, Perugia, Pescara, Prato , Reggio Emilia e Sassari, coinvolgendo sia il Nord che il Sud del paese. Di fronte alla crisi di credibilità di gran parte, delle forze politiche, ci aspettiamo che molte di esse si presentino sotto forma di liste civiche, sperando in questo modo, di raccogliere maggiori consensi e/o di mascherare eventuali insuccessi.
In ogni caso il voto indicherà delle tendenze e sarà utilizzato nelle battaglie in corso sia dai partiti di governo che quelli di opposizione. Da questo punto di vista le forze a sinistra del PD hanno perso ancora una volta l’occasione di presentarsi in modo omogeneo e coerente sul piano organizzativo e politico, coerente cioè nella alternatività al PD e alle varie varianti o riedizioni del centro sinistra, coerente nelle scelte antiliberiste e di rigetto delle politiche del patto di stabilità che uccide le autonomie locali e le “obbliga” a praticare l’austerità e il taglio dei servizi sociali per conto del governo centrale e della UE.
In qualche situazione ci sono anche esperienze che si pongono su un terreno chiaramente alternativo di difesa del welfare e dei beni comuni e che si cercano di costruire l’unità più larga possibile per dare battaglia contro le scelte del governo centrale. Ma sono esperienze ancora troppo limitate per essere credibili ed efficaci.
I nostri militanti presenti nei comuni interessati al voto hanno lavorato per costruire schieramenti politici che assumessero questi contenuti di lotta sociale e questa ottica di netta alternativa al PD e alle diverse accezioni di centro sinistra e tanto più alle forze della destra e alla Lega sempre più reazionaria e razzista. Purtroppo in molte coalizioni locali non corrisponderanno a questi criteri per cui la nostra organizzazione lì non darà indicazioni di voto.
Nei comuni del Nord Milano coinvolti nel voto amministrativo, Paderno Dugnano, Novate Milanese, i nostri militanti si sono impegnati affinché vengano costruite coalizioni di sinistra alternativa e quindi in questo caso la nostra organizzazione partecipa alla lista in prima persona con le nostre candidate e candidati. A Paderno Dugnano in particolare, abbiamo concluso un accordo con i compagni e le compagne del PRC per dare vita ad una lista che si chiamerà Sinistra Alternativa e che esporrà, all’interno del simbolo elettorale, i simboli delle due organizzazioni che la animano.
Nei prossimi giorni daremo conto del programma che è quasi terminato e della lista delle candidature sperando di poter fare lo stesso con Novate Milanese.
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