Pubblichiamo il testo del volantino che Sinistra Anticapitalista sta distribuendo in questi giorni in preparazione della assemblea pubblica contro il govrno pentaleghista che si terrà domenica 15 luglio a partire dalle ore 10,30 presso il corcolo Sempre Avanti (via Bertola 11) di Novate, Alla assemblea seguirà un pranzo popolare (antipasto, crespelle funghi e ragù, manzo all’inglese con patate) euro 15,00 – prenotare scrivendo a anticapitalista.mi@libero.it o chiamando il 346 978 4937 (Daniele)

 

Se i precedenti governi hanno fatto piangere i lavoratori con il Jobs Act, la controriforma Fornero delle pensioni, il taglio di scuola e sanità e fatto contenti i padroni con decine di miliardi di sgravi fiscali e contributivi, il governo Salvini e Di Maio, finita la propaganda elettorale, mostra il suo vero volto: una pacchia per i ricchi, una fregatura per i lavoratori, violento e razzista contro i deboli.

Se i governi di Renzi e Gentiloni, rappresentavano gli interessi dei grandi capitalisti industriali e finanziari, il governo Lega-5Stelle rappresenta gli interessi di tutti i padroni e padroncini, in totale contrapposizione con i bisogni e le necessità dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari.

Realtà e finzione

Nessuno nel governo parla più dell’abrogazione delle legge Fornero; stesso discorso sul reddito di cittadinanza. Forse in futuro un leggero aumento del “reddito di inclusione” di Renzi, cioè una elemosina, le cui risorse saranno prese, come sempre, non dalle tasse sui ricchi, ma dai lavoratori.

Il decreto “sulla dignità dei lavoratori e delle imprese” di Di Maio, presentato come strumento per colpire la precarietà e il famigerato Jobs Act, è una sceneggiata; propone solo parzialissime modifiche alla legislazione vigente, del tutto inefficaci a modificare la condizione di subalternità e di sfruttamento dei lavoratori, lasciando invece ai padroni la piena libertà di ricatto e di licenziamento. I capitalisti protestano perché vogliono sempre tutto e di più, ma la Lega li ha già assicurati che il decreto sarà annacquato completamente in Parlamento e Di Maio ha promesso che, con la legge finanziaria, ci sarà un’ulteriore riduzione del costo del lavoro… per i padroni. E le scelte del ministro dell’economia sono in piena continuità con le politiche dell’austerità, a partire da nuovi consistente tagli alla spesa pubblica sociale.

La pacchia dei ricchi e dei padroni

Per i ricchi e per i padroni piccoli e grandi sono poi prospettati ulteriori regali: da subito la reintroduzione dei voucher in agricoltura, la peggiore forma di lavoro precario; più avanti la normativa fiscale della Flat tax,; i ricchi con un reddito da 100 mila annui ci guadagneranno 15.000 euro; quelli da 300 mila euro 70.000 euro! La tassa sulle imprese, l’IRES, nata nel 2003 con una aliquota del 33%, (oggi è al 24%) dovrebbe scendere al 20 o al 15%…….! Salvini ha assicurato a commercianti e imprenditori nuove sanatorie fiscali.

Senza questi soldi (50, 60 o forse più miliardi sottratti allo stato) chi finanzierà i già malconci servizi sociali? I ricchi non hanno questi problemi, tutti gli altri si!

I nuovi capri espiatori: il ritorno del passato peggiore da combattere

Per spostare l’attenzione dai veri contenuti antisociali e antipopolari del governo, Salvini recupera il peggio del passato; indica dei falsi capri espiatori per costruire contro di loro l’odio pubblico. Negli anni 30 con il fascismo sono stati gli ebrei e i rom a pagare un mostruoso prezzo per queste politiche razziste; oggi Salvini vuol far credere a vasti settori popolari che i migranti, i rom, i poveri sono i responsabili della miseria presente e dell’incerto futuro di tante persone, quando la responsabilità di questa crisi sociale è proprio del sistema economico capitalista sfruttatore e dei suoi governanti. Nessuno deve farsi fregare!

Quella di Salvini e dei suoi compari è un’operazione violenta, fascista, che ha lo scopo di dividere tra loro gli sfruttati (italiani e migranti) per favorire gli interessi della classe padronale.

Il governo di fronte al mostruoso calvario di chi ha intrapreso un viaggio nel deserto subendo ogni sorta di violenza, di fronte alla immane tragedia dei 34.361 morti annegati nel Mare Mediterraneo, mostra non solo la sua disumanità ma anche quello di un pezzo della società, da combattere senza alcuna esitazione.

Contro questo governo, contro i padroni, costruire la lotta degli sfruttati

La mobilitazione e la lotta sono l’unica strada per sradicare il precariato e difendere l’occupazione. E non si può che partire dalle rivendicazioni semplici: abrogare il Jobs act, abrogare la legge Fornero che impedisce ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro obbligando alla schiavitù i vecchi, reintrodurre l’articolo 18.

Contro questo governo, contro i padroni grandi e piccoli, contro ogni forma di razzismo, fascismo e nazionalismo il movimento dei lavoratori deve ricostruire la sua mobilitazione, l’unità e la solidarietà di tutti, autoctoni e migranti, i legami con quella parte di società che vuole lottare contro la disumanità e la violenza, per difendere le proprie condizioni di vita, di salario, di occupazione, di diritto alla pensione, di vita civile per un altro progetto di società di giustizia sociale e di autentica democrazia.

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