Su 3.057.519 malati cronici che hanno ricevuto le lettere dalla regione solo l’8,44% ha firmato il contratto con un gestore, la cosiddetta presa in carico e solo il 4,6% (140.724) ha firmato il PAI, il Piano Assistenziale Individuale. Oltre il 90% dei cittadini cronici contattati dalla Regione fino ad ora non ha indicato alcun gestore e oltre il 95% di questi stessi cittadini non ha firmato alcun PAI.
Una vera e propria disfatta che appare ancora più grave se si considerano tutti i soldi pubblici spesi dalla giunta regionale per reclamizzare le proprie iniziative verso i malati cronici attraverso spot, inserzioni e la stampa di centinaia di migliaia di opuscoli. Sarebbe interessante sapere quanto ha speso fino ad ora la Regione per fare tutto questo e scopriremmo che l’adesione al gestore di ogni singolo cittadino è costata non pochi euro alle finanze pubbliche, ossia a ciascuno di noi.
Che si tratti di un totale fallimento lo dimostrano i continui rinvii all’avvio del progetto decisi dallo stesso assessorato: inizialmente tutto il sistema avrebbe dovuto partire a pieno regime dal 1° gennaio 2018, poi è stato rinviato al 1° gennaio 2019 e ora l’ assessore afferma che saranno necessari circa cinque anni ! La fase di reclutamento avrebbe dovuto concludersi prima entro il 2017, poi nel 1° semestre del 2018, ora si parla del 31 dicembre 2018 e poi si vedrà.
Dopo i Medici di Medicina Generale (essenziali per la mobilitazione dei pazienti) sono stati i medici ospedalieri a contestarne la realizzabilità: per fare i PAI vari specialisti dovrebbero essere spostati dai loro reparti provocando gravi danni alla qualità dell’assistenza ospedaliera; il medico specialista inoltre può non avere la competenza per compilare un PAI ad es. di un paziente con pluripatologie con il rischio di creare danni al cittadino e di assumersi una responsabilità legale al di sopra delle proprie competenze, come illustrato da un documento dell’Ordine dei Medici di Milano.
Per non parlare del complicato rapporto tra Medici di Medicina Generale (MMG) e clinical manager che si tradurrà in un enorme perdita di tempo per i MMG e di un sistema informatico non all’altezza del progetto: come faranno i MMG a relazionarsi con l’operato del clinical manager considerato che la grande maggioranza delle strutture ospedaliere non inserisce online per i singoli MMG gli esami effettuati dai loro pazienti ?
La cosa più corretta che potrebbe fare l’assessore Gallera è prendere atto del fallimento e dimettersi. Le bugie hanno le gambe corte…la verità prima o poi è destinata ad emergere nella sua semplice evidenza.
La lotta paga!
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.