Mi chiamo Alessandra Barbanti, ho 47 anni e sono nata a Sesto San Giovanni dove ho sempre vissuto. Sì, proprio così: la mia città è stata a lungo la Stalingrado d’Italia, la città delle fabbriche e degli operai, dei primi scioperi antifascisti del 1943 e delle grandi battaglie della contestazione degli anni Settanta, con le strade che si riempivano per i cortei e le donne spesso in prima fila a strapparsi con i denti quella autonomia dal maschio-padrone che persino per il grande PCI era un tema scottante. Cosa resta oggi di quella città il cui cielo si colorava di rosso per la colata della Falck? Cosa resta di quel tempo scandito dal richiamo delle sirene? Nulla, all’apparenza. Nel 2017, dopo 72 lunghi anni di governo PCI-PDS-DS-PD, per la prima volta la città ha detto basta! Basta al progressivo svuotamento dei valori della Sinistra! Basta al perdurante tradimento delle battaglie politiche di generazioni intere di compagne e compagni che oggi si ritirano amareggiati, se non nauseati, da una politica sedicente di Sinistra ma che ha smarrito da tempo il senso del fare politica da Sinistra, per la Sinistra.
Perché Sinistra vuol dire difendere i lavoratori e i servizi per i cittadini; e invece, in veste di rappresentante RSU dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune, mi sono trovata nelle condizioni di dover organizzare il primo, riuscitissimo, sciopero generale dei dipendenti comunali contro un’Amministrazione a trazione PD che voleva esternalizzazione i servizi comunali insieme a chi vi lavorava. Perché Sinistra vuol dire garantire il diritto alla casa come chiave e fondamento della dignità di ciascuno; e invece, al fianco di Unione Inquilini, ho dovuto sostenere attivamente le occupazioni degli stabili abbandonati quando il Comune, ancora a trazione PD, ha deciso di lasciare per strada chi subiva uno sfratto perché incapace di reggere i colpi duri inferti dalla crisi. Perché Sinistra vuol dire migliorare e ampliare il diritto all’Istruzione; e invece ogni giorno mi trovo come Presidente del Consiglio d’Istituto dell’Erasmo da Rotterdam a fare i conti con una scuola che traballa sotto i colpi inferti da Renzi. Intanto, in palestra l’intonaco del soffitto si stacca per cadere sulla testa degli allievi e privarli dell’ora di Scienze motorie. Non è anche quello una privazione del diritto all’Istruzione? Non è quello un problema di sicurezza? O si può parlare di sicurezza solo quando parliamo dei negher, proprio come ieri parlavamo dei terùn?
Mi chiedono: perché sei candidata? Rispondo: lo sono stata prima della presentazione delle liste, lo sarò anche dopo il 4 marzo. Perché la mia Stalingrado mi ha insegnato che non ci sono conquiste se non c’è la lotta. E così quando insieme riprenderemo a lottare, sicuramente allora potremo cambiare.
Alessandra Barbanti candidata Potere al Popolo collegio plurinominale Lombardi 1 – 02 e collegio uninominale Milano-Sesto San Giovanni.
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