E così anche Mauro, come Luca tre mesi e mezzo fa, è stato reintegrato al lavoro. Questa volta è il Tribunale del lavoro di Monza, competente per il territorio di Carugate, ad avere condannato IKEA, un tribunale normalmente difficile per i lavoratori che ha decretato esserci, da parte dei due delegati, una normale azione di protesta sindacale quindi non sanzionabile.

Ma IKEA se ne fotte. Se ne fotte dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, se ne fotte delle loro condizioni, se ne fotte anche delle leggi.

Gli spot pubblicitari che IKEA ci propina continuamente parlano di diritti, di difesa delle donne, di difesa del benessere delle persone mentre i comportamenti della multinazionale nei confronti dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici vanno esattamente nel senso opposto: sfruttamento prevaricazione e violenza.

Ha deciso che Luca e Mauro, colpevoli di avere difeso i diritti di lavoratrici di una cooperativa in appalto dell’IKEA, devono continuare a stare fuori e senza stipendio. E, al momento, nessuna istituzione fa alcunchè per punire un atteggiamento arrogante. La prepotenza della multinazionale svedese non è però solo arroganza. C’è un progetto preciso di smantellare qualsiasi tentativo di resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici, un progetto che passa, oltre che dai due licenziamenti, anche da uno stillicidio quotidiano di repressione e provocazioni nei confronti di tutti i dipendenti. Ikea vuole fare paura e samntellare l’organizzazione sindacale dei lavoratori.

Noi pensiamo che abbia sbagliato i conti e, nel prossimo periodo, assieme alla orgogliosa resistenza di Luca e Mauro si troverà di fronte a una mobilitazione più larga che la costrigerà a tornare sui soui passi. Noi ci saremo.

Riportiamo di seguito il comunicati del sindcato SGB a cui i due compagni aderiscono:

 

 

SGB 2 – SVEZIA 0

REINTEGRATO ANCHE IL SECONDO DELEGATO SGB LICENZIATO DA IKEA

Il 13 novembre il Tribunale del Lavoro di Monza ha condannato IKEA alla reintegra di Mauro, Delegato RSU presso il negozio di Carugate. Questa Ordinanza segue quella analoga del Tribunale di Milano del 31 luglio scorso con la quale la multinazionale svedese era stata condannata al reintegro di Luca, Delegato RSU presso il negozio di Corsico.

Ad oggi Ikea non ha ottemperato all’ordinanza della Giudice di Milano e non ha reintegrato sul posto di lavoro Luca, lasciandolo senza retribuzione.

I due Delegati erano stati licenziati nell’ottobre del 2016, a causa delle lotte sostenute dalle lavoratrici e dai lavoratori delle cooperative degli appalti di pulizia del ristorante in IKEA di Carugate e dopo le manifestazioni di SGB a sostegno di quelle rivendicazioni.

Già il 7 giugno 2017 il GIP aveva archiviato il procedimento penale avviato nei loro confronti, ritenendo che le accuse mosse fossero del tutto infondate e deliberando che tutto ciò che è avvenuto rientrava nel diritto di sciopero e di manifestazione in solidarietà a rivendicazioni di altri lavoratori.

Per ben tre volte ed in Tribunali differenti, i Giudici hanno sancito che gli avvenimenti dell’ 8 ottobre 2016 rientrano nella legittima espressione del dissenso e nella prassi del diritto allo sciopero ed alla manifestazione, evidenziando anche la legittimità delle iniziative di sostegno alle lotte in solidarietà ad altri lavoratori.

Queste tre decisioni sanciscono quanto già emerso nelle lotte, ovvero la necessità di porre un freno all’arroganza di multinazionali quali IKEA, che oltre ad usare le cooperative, a tollerarne gli abusi coperti dalla “correttezza formale” degli appalti, pensano che i lavoratori non possono manifestare la loro contrarietà e che i propri dipendenti e delegati sindacali non devono in alcun modo mobilitarsi per esprimere la solidarietà in difesa dei diritti di tutti i lavoratori.

Milano, 14/11/2017

Sindacato Generale di Base – SGB

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