Comunicato di Sinistra Anticapitalista di Sesto San Giovanni.

Per cogliere la portata delle misure dell’austerità imposte dall’Unione Europea, recepite dai Governi nazionali ed applicate dagli Enti Locali basterebbe la vicenda del Centro Disabili di Sesto San Giovanni. Si è infatti concluso l’iter che ha portato all’esternalizzazione del servizio il quale non sarà più erogato direttamente dal Comune ma affidato in gestione ad una coop sociale. Dei 18 educatori fin qui in servizio, 15 hanno optato per una ricollocazione in altri uffici pur di restare dipendenti comunali a tutti gli effetti. Questo comporterà un danno per gli utenti che vedranno interrotta la continuità educativa con i propri operatori di riferimento oltre che un esborso per le casse comunali che dovranno provvedere alla riqualificazione-formazione professionale degli ormai ex-educatori. (Oltre al danno, la beffa…)

L’esternalizzazione è stata decisa dalla maggioranza di centrosinistra a guida PD, ivi compresa Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana che pure in passato avevano manifestato la loro (ininfluente) opposizione. A nulla è valsa la poderosa mobilitazione di tutt* i dipendenti comunali che solo due anni fa aderivano in massa al primo sciopero in assoluto nella storia della città dal dopoguerra ad oggi in difesa dei servizi pubblici. Così come non è bastata la straordinaria raccolta di migliaia di firme tra i cittadini a sostegno di un Centro Disabili pubblico e comunale. La Giunta e i Partiti della maggioranza hanno infatti deciso di tirare diritto!

Ancora una volta, dunque, l’Amministrazione Comunale sceglie di fungere da terminale sul territorio delle politiche di tagli decise dai Governi Renzi e associati ed imposte dall’Unione Europea. Una politica capace di generare solo tagli alla spesa sociale e contrazione dei diritti e dei salari. Il tutto in un servizio così delicato come quello rivolto al mondo della disabilità.

Per questo esprimiamo la più ferma condanna per questa decisione che svende un servizio di qualità e di eccellenza, recando altresì un duplice danno ai lavoratori: gli ex-educatori, costretti a riciclarsi in professionalità che non appartengono alla loro sensibilità e formazione; i futuri operatori della coop subappaltante, non adeguatamente tutelati da un contratto evidentemente più svantaggioso di quello pubblico.

Rifiutiamo la logica dell’austerità e dei tagli di bilancio che vengono applicati solo a danno delle fasce sociali più deboli, mentre per salvare Monte Paschi Siena le risorse sono state trovate in venti minuti…

Invitiamo i cittadini ad esprimere nelle ormai vicine elezioni amministrative il proprio rifiuto di questa logica di svendita e dismissione di quanto i lavoratori e le lavoratrici hanno saputo conquistare in passato con le loro lotte. Apriamo una nuova stagione di lotte sul territorio per la difesa e il rilancio dei servizi pubblici, i servizi per tutte e tutti!

 

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