Ritorniamo sulla vicenda IBM dopo la firma di un accordo tra le organizzazioni sindacali e l’azienda in merito ai 184 esuberi richiesti a dicembre scorso.

L’accordo, a cui si è giunti, senza un’ora di sciopero né altra forma di mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici, accetta sostanzialmente l’impostazione dell’azienda e, cosa ancora più grave, apre la porta a nuove e reiterate richieste di esubero anche se mascherate dalla formula ragionieristica di “cessione di ramo d’azienda”. Il fatto è che nessuna opposizione a queste manovre padronali viene fatta dalle organizzazioni sindacali che non vogliono mobilitare i lavoratori e le lavoratrici preferendo una forma di concertazione a perdere che apre la strada (anzi un’autostrada) alle prossime manovre, già annunciate nei fatti, dell’azienda.

Ci opporremo intanto cercando di fare bocciare l’accordo ai lavoratori che dovranno esprimersi con un referendum a partire dal prossimo 9 febbraio e comunque continuando a costruire con pazienza le premesse per rovesciare questa situazione. Nel prossimo futuro altre prove aspettano i lavoratori e le lavoratrici IBM e vogliamo arrivarci pronti.

Il sindacato è un'altra cosa

Alleghiamo l‘articolo comparso sul sito della corrente di opposizione in CGIL “il sindacato è un’altra cosa”a firma del nostro compagno Renato Pomari:

Giovedì 2 febbraio FIM FIOM UILM e USB e maggioranza del coordinamento nazionale RSU IBM hanno firmato un’ipotesi d’accordo con IBM.

Solo l’area “il sindacato è un’altra cosa- Opposizione CGIL “ha votato contro.

Il 6 dicembre l’IBM aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per 184 impiegati e quadri . Nell’ambito dei 184 esuberi vi erano 18 dipendenti prevalentemente del Meridione che o accettavano il trasferimento al Nord o venivano licenziati.

IBM annunciava anche il suo piano d’incentivi per trovare 184 volontari. Se si fosse raggiunto quel numero di volontari l’azienda avrebbe ritirato i licenziamenti coatti.

Questo è uno schema ormai collaudato da anni in IBM.

Solo che questa volta FIM FIOM UILM e USB hanno aggiunto spontaneamente due punti:

1) la piena disponibilità a collaborare nella ricerca dei volontari;

2) il congelamento di ogni iniziativa non solo di sciopero ma persino di divulgazione degli esuberi.

Nell’incontro di giovedì 2 febbraio l’azienda ha comunicato che il numero raggiunto era di 151 volontari. Le adesioni quindi non erano sufficienti al suo bisogno e che al 23 febbraio, se non si fosse raggiunto il numero di 184 volontari, IBM avrebbe proceduto ai licenziamenti per colmare il numero residuo.

Inoltre a partire dal 3 febbraio sarebbero state inviate le 18 lettere di trasferimento.

LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SI DICHIARANO DISPONIBILI A TRATTARE!!!!!

A questo punto IBM esige l’obbligatorietà al licenziamento per altre 21 persone a cui mancano 3 anni o meno alla pensione. Queste 21 persone a loro insaputa vengono volontarizzate e adeguatamente indennizzate.

Miracolosamente i volontari salgono a 172 e l’azienda ritira i licenziamenti.

Alla fine della trattativa IBM, a fronte di una richiesta di blocco di ogni procedura di licenziamento, concede solo una sospensiva ai licenziamenti collettivi ed individuali fino al 31 dicembre, ma dichiara invece che si sentirà libera di disporre di cessioni di ramo e trasferimenti collettivi già nel corso del 2017.

FIM FIOM UILM USB , dopo aver ottenuto un incremento degli incentivi , firmano senza fiatare.

Nessuno sciopero , cedimento  al ricatto aziendale, via libera a cessioni di ramo e trasferimenti collettivi nel 2017, esuberi a raffica dal 2018 in poi.

Questo è l’accordo IBM !!!!!

Solo l’area “il sindacato è un’altra cosa- opposizione CGIL” si è opposta!!!

Renato Pomari,
RSU FIOM IBM Segrate

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