di Giorgio Simoni

Lo ha ricordato ancora di recente l’Organizzazione mondiale della sanità: in base ai dati disponibili, l’80% delle persone che vivono in aree urbane sono esposte a livelli di qualità dell’aria che non rispettano i limiti stabiliti dalla OMS stessa. L’effetto immediato è l’aumento del rischio di ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni, e malattie respiratorie acute e croniche, tra cui l’asma.
Milano non fa ovviamente eccezione e anche questo autunno ci troviamo con dati sulla qualità dell’aria che fanno accapponare la pelle. Basta dire che, secondo ARPA, in dieci giorni precedenti al Natale, ad esempio, il valore limite relativo alla concentrazione di particolato (PM10) è stato superato ben otto volte.
Tutti sanno che il traffico automobilistico concorre alla produzione dei mortiferi inquinanti ed è universalmente riconosciuta la necessità di spostare quote sempre maggiori di mobilità urbana dall’uso dei veicoli a motore privati a quello del trasporto pubblico collettivo.
Ci si aspetterebbe, dunque, un’amministrazione comunale al lavoro per studiare e attuare misure di limitazione del traffico e di potenziamento del trasporto pubblico, sia strutturali che emergenziali. E qui la sorpresa: Palazzo Marino sta invece preparando un programma di riduzione del servizio offerto da Atm, che dovrà scattare già a marzo del 2017, con l’obiettivo di risparmiare almeno 17 milioni di euro all’anno. Evidentemente le priorità sono altre, non la salute dei cittadini.

Il piano di tagli dell’assessore Granelli

Secondo le nostre fonti, il piano allo studio nelle stanze dell’Assessore alla Mobilità e Ambiente [sic!], Marco Granelli, assieme ai tecnici di Atm, prevede la cancellazione di almeno mille corse al giorno di autobus, tram e metropolitane. Un duro colpo per le abitudini dei due milioni di utenti dell’area milanese che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici per i propri spostamenti.
La domenica, ad esempio, chi non vorrà usare l’auto farà bene a restare a casa, oppure dovrà armarsi di molta pazienza. Sulle linee di superficie le attese alla fermata arriveranno a 20 minuti nelle ore del mattino e a 15 minuti nel pomeriggio (attualmente è prevista una corsa ogni 10 minuti). Anche la linea 1 della metropolitana subirà un taglio, con treni ogni 16 minuti. Lunghe attese anche sotto la calura di agosto: la drastica riduzione delle corse finora attuata solo nelle due settimane centrali verrà estesa a tutto il mese.
Bruttissime notizie per i molti utenti della rete notturna di Atm, introdotta dalla precedente Amministrazione comunale all’inizio del suo mandato. Le 15 linee di autobus che coprono la città nelle ore tra le due di notte e le sei di mattina verranno sospese dalla domenica al giovedì, rimanendo in piedi solo nei week-end. Faranno eccezione solo le filovie 90 e 91 e le corse notturne sostitutive della metropolitana.
Nemmeno la rete tranviaria si salva dall’austerity programmata dalla giunta Sala. Per far fare meno strada ai mezzi su rotaia (e quindi risparmiare sui contributi ad Atm) si pensa di allontanarli dalla zona di piazza del Duomo, scaricando i passeggeri ai confini del centro storico. Così la linea 12, che parte dall’Ospedale Sacco, finirà la sua corsa in largo Cairoli, il 24 e il 27 perderanno il transito in viale Mazzini e quindi l’interscambio con la metropolitana 1, il 19 verrà soppresso del tutto o limitato in piazza VI Febbraio.

Meno bus nelle periferie

L’ultimo capitolo dei tagli, non meno doloroso, riguarderà le periferie, dove saranno le linee di autobus a subire una brutale ristrutturazione. Saranno colpite soprattutto le zone Gallaratese, Ripamonti e Lambrate, con servizi come la 68, la 69, la 99 o la 75 destinati a essere cancellati o ridimensionati. Curiosa decisione, per un Sindaco che continua a definire la questione periferie “prioritaria”.
Cosa pensiamo, come Sinistra Anticapitalista, di tutto questo?
Nella nostra conferenza programmatica dello scorso ottobre abbiamo voluto ribadire, tra l’altro che, «il produttivismo capitalistico produce devastazione dell’ambiente naturale, la cui manifestazione più grave ed urgente è il riscaldamento climatico, che mette in seria discussione la sopravvivenza stessa della specie umana nel giro di poche generazioni» (dal testo: Materiali per un programma ecosocialista, femminista e libertario). Tra le necessità più urgenti, abbiamo sottolineato che «vanno messe in atto strategie di mobilità sostenibile, attraverso il potenziamento del trasporto collettivo pubblico e la disincentivazione del trasporto privato inquinante».
Il nostro giudizio, dunque, sulle misure di taglio del trasporto pubblico previste da Sala e Granelli non può che essere totalmente negativo e faremo quanto nelle nostre possibilità per contrastarle, assieme a chi vorrà essere con noi in questa battaglia.

Photo credit: Jonathan Kos-Read

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