Di Renato Pomari RSU FIOM IBM Segrate.
IBM è un’azienda che continua ad avere enormi utili d’esercizio anche in questi tempi di crisi. E’ un’azienda che negli ultimi anni ha aumentato i suoi profitti attraverso delle ottime collaborazioni con progetti del governo Renzi: dal coinvolgimento nel progetto scuola/lavoro della controriforma scolastica di Renzi, al pieno utilizzo degli stagisti,al progetto sul sito dell’Expo denominato Human Technopole. Per ringraziare è giunta persino al pieno sostegno al governo per quanto riguarda la controriforma costituzionale.
Pochi giorni or sono IBM Italia ha annunciato ulteriori 244 licenziamenti di 184 impiegati e quadri e 60 dirigenti.
IBM negli ultimi anni ha effettuato alcune cessioni di ramo di azienda con o senza accordo sindacale, ha effettuato 5 procedure di licenziamenti collettivi che si sono sempre concluse con la accettazione degli incentivi alle dimissioni da parte dei lavoratori coinvolti (col pieno accordo sindacale naturalmente).
IBM si è sempre rifiutata di discutere piani di ricollocazione dei lavoratori in esubero e si è sempre sottratta ad un serio confronto sindacale con le RSU e con le organizzazioni sindacali metalmeccaniche.
IBM non è un’azienda in crisi ma usa i licenziamenti collettivi per aumentare i rendimenti azionari. E’ un’azienda che vuole rimanere in Italia perché in Italia ha enormi sgravi fiscali e può assumere e licenziare tramite il jobs act e utilizzare senza opposizione le procedure di licenziamento collettivo.
IBM si è sempre servita della assenza di resistenza sindacale per raggiungere i suoi obiettivi peraltro senza mantenere le promesse di formare e riqualificare i lavoratori.
Oggi siamo arrivati al punto di rottura e la politica di limitare il danno e di soddisfare le esigenze aziendali tramite le dimissioni volontarie incentivate dei lavoratori non è più sostenibile.
Ora bisogna dire BASTA alle forzature ed agli esuberi aziendali.
Bisogna proclamare prima possibile lo sciopero di tutti i siti italiani di IBM , fermare questo massacro continuato e creare una solidarietà tra TUTTI i lavoratori metalmeccanici superando le separazioni tra le aziende volute dalle burocrazie di FIOM FIM UILM
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